martedì 25 marzo 2014

Ciao a Tutti,
Poi abbiamo conosciuto Simone e Chiqui che sono stati molto gentili sia prestandomi le ciabatte un giorno che scesi a terra ma dimenticandole in barca e poi invitandoci ieri sera a bere qualcosa da loro, dove abbiamo conosciuto anche la venezuelana Indira, hostess in una barca a vela di super lusso di oltre 20 metri.
Abbiamo rimesso in sesto le amate biciclette, anche se mi sono dovuto arrendere ad una camera d'aria che proprio non riuscivo a riparare e così ne abbiamo comperata una in una piccola officina di riparazione di biciclette. Abbiamo così potuto compiere le prime esplorazioni di questa “babilonia”. Il sole però qui picchia molto e si fanno del gran sudate anche se qui le salite sono molto rare.

lunedì 24 marzo 2014

Ciao a Tutti, 
stiamo socializzando con i francesi ma soprattutto con gli italiani che stanno transitando di qui.
Abbiamo incontrato alcune voci che ci hanno fatto compagnia dalla traversata ad ora. Andrea ed Eugenio sono divenuti delle persone. Non solo spiriti nell'aria captati dalla nostra antenna filare e trasformati in onde sonore dalla nostra vecchia e cara radio SSB.
Gentilissimi, mentre Eugenio e Paola sono dovuti partire per impegni di lavoro, con Andrea e Isabella abbiamo passato una piacevolissima serata a bordo di Creuza de Ma, i genitori di Isabella erano venuti a trovare la figlia. Sia Eugenio e Paola sia Andrea e Isabella lavorano con la loro barca. La loro stagione qui sta terminando, si stanno preparando per rientrare in Mediterraneo, un'altra stagione in un altro luogo. Altri viaggi da affrontare, altre persone da incontrare.
Altri frutti e verdure, altri paesaggi, ma il medesimo lavoro. 
Ogni lavoro ha le sue routine, i suoi lati migliori ed il retro della sua medaglia.



 









 


Purtroppo non sono riuscito a cogliere questa immagine: Creuza de Ma, la barca di Andrea e Isabella, con a prua l'arcobaleno.









domenica 23 marzo 2014

Ciao a Tutti,
siamo giunti a Point a Pitre con una piacevole navigazione con il vento che ci spingeva.
Abbiamo dato fondo all'ancora a Nord del canale d'ingresso del marina di Bas du Fort.
Ci fermeremo qui per un po', ho bisogno di fermarmi.
Tra poco ci raggiungeranno gli amici, andremo in giro con loro per una decina di giorni. Hanno affittato un catamarano ed andremo a vedere queste isole.

sabato 22 marzo 2014

Ciao a Tutti,
Saint Anne è decisamente un luogo turistico, ma con degli scorci veramente incredibili: l'alba è stata un pugno in faccia di colori, abbiamo una piccola macchina fotografica compatta (visto che non ci sponsorizza nessuno non faccio nomi) con la quale dopo innumerevoli tentativi e senza usare programmi particolari qualche volta escono delle foto che rispecchiano veramente i colori;


 







la scuola vela con imbarcazioni locali;







 


 












 i paesaggi decisamente da cartolina;




 


















 







le bancarelle con i loro prodotti, colori e profumi;



 






il tentativo di questo uccelino di "imbarcarsi clandestinamente" nella nostra sacca autocostruita per la randa.

Ciao a Tutti,
ci abbiamo riprovato e ci siamo finalmente arrivati anche grazie al vento che è ruotato mentre facevamo un bordo a N. L'unico aspetto negativo di questa rotazione del vento è che l'onda entra a Petite Havre perciò non ci siamo potuti fermare e vista l'ora tarda abbiamo proseguito a motore fino a Saint-Anne.
Insomma una lunga giornata di bolina cercando di non perdere troppa “acqua" nel canale dove anche ieri la corrente è molto forte.
Alla fine abbiamo percorso 34 miglia in 8 ore, ma in linea retta ne abbiamo percorse solo 24.
L'entrata della passe di Saint-Anne è ben segnalata, abbiamo dato fondo alla fine del canale, un po' dondolante per l'onda residua che entra. Ora ci riposiamo e domani breve visita alla cittadina.

venerdì 21 marzo 2014

Ciao a Tutti,
Il faro di Vieux Fort punta SW di Guadalupe, sullo sfondo Des Saintes e Dominica
la mattina ripartiamo non sapendo bene dove atterreremo. Volevamo fermarci a Basse Terre, la vecchia capitale, ma non ci ispira ne l'ormeggio ne la città. Proseguiamo quindi con un vento da SW a vela. Giunti in prossimità della punta a SW di Guadalupe, al faro di Pointe de Vieux Fort (non so come facciano con tutti questi posti che hanno il medesimo nome) il vento rinforza e salta a SE. Riduco il fiocco quasi completamente. 
Di Bolina facciamo fatica a puntare Des Saintes. Poi il vento continua a ruotare a E. Siamo indecisi, decido di provare a puntare Petite Havre come punto d'atterraggio per la notte. Ma purtroppo il vento diminuisce d'intensità ma non la corrente, neppure a motore e neppure puntando Maria Galante, non ci rimane altra scelta che atterrare a Des Saintes e riprovare domani ad arrivare a Petite Havre e Saint-Anne.





Che ne dite di questo tramonto.



Che ne dite di questa alba.









 



 L'isola di Cabrit e nave all'ormeggio.











giovedì 20 marzo 2014

Ciao a Tutti,
come tutte le mattine mi alzo circa all'alba, è il mio orario dormo poco. Stamane metto mano al
fuoribordo, smonto il carburatore, e lo pulisco. Mentre sono con il carburatore in meno si accosta Sam con il fido cane Hook. Ci eravamo conosciuti a Las Palmas, Sam ha un modo molto libero di far vivere Hook, rarissimamente lo abbiamo visto al guinzaglio, un cane vivace ma molto socievole. Lo saluto cordialmente e lui mi passa 4 paste per la colazione, mi scuso poiché non sono in grado di riceverlo, il motore per smontarlo ed evitare che alcuni pezzi finiscano in mare l'ho appoggiato al posto della scaletta per accedere al quadrato, col risultato che per entrare dentro la barca bisogna arrampicarsi.

Ci sentiamo molto in debito con lui.
Pulisco il carburatore aveva effettivamente alcuni condotti otturati e rimonto il tutto; poi con Silvia andiamo a fare un po' di cambusa (a remi poiché il fuoribordo non parte ancora), passiamo a salutare Sam e Hook e partiamo in direzione Sud.
Sfiliamo la costa guardandoci il paesaggio ma purtroppo il vento è praticamente inesistente e quindi a motore cercando quando possibile di aiutarci con le vele.


 
 

Una costa piacevole ma, a parte Ilet a' Goayaves (chiamata anche Pigeon) abbastanza normale, i paesini sono tutti ricostruiti e non vi sono atmosfere particolari. Atterriamo per la notte ad Anse A' la Barque, carina ma rovinata dal rumore delle auto e camion che transitano sulla strada che praticamente la circonda.









Al tramonto arriva in boa questo enorme catamarano stracolmo di turisti, un bel segno dei tempi moderni.

mercoledì 19 marzo 2014

Grazie a tutti per aver partecipato al funerale di un'altro mio anno.

Auguri vecchio capitano!
Ciao a Tutti,
ecco la sequenza fotografica della pesca dei pellicani.
Scusate la qualità, ma è la nostra attrezzatura foto cine non è fantastica.












martedì 18 marzo 2014

Ciao a Tutti, 
dopo una notte passata all'ancora con la foresta di mangrovie alle spalle e il Grand Cul de Sac in prua decidiamo di salpare con destinazione Desaieux. 

 

Ma stavolta usciamo dal passaggio dell'Ilet Caret. Questa piccolissima isola è una cartolina, coralli, sabbia bianca, qualche palma e tutt'intorno solo acqua. Non fosse che noi ci siamo passati di Domenica ed era attorniata da imbarcazioni di tutti i tipi, potenza del turismo, anche le definizioni dei nostri portolani risentono di questa esplosione del turismo. 

 Il vento alle spalle leggero ci induce a far riprendere aria al caro vecchio Gennaker. Solo il riportarlo alla luce mi prende un po' di tempo ed anche la preparazione non è impeccabile tanto che il vento e Chery decidono che sono troppo lento e liberano la Genny (vezzeggiativo di Gennaker) dalla calza che lo imbrogliava. Rimasto di stucco e senza neppure la cimetta per richiuderlo in mano mi sono sentito perso. Fino a quando questi mattachioni non mi hanno fatto penzolare a 2 metri sopra la mia testa la cimetta... salvato in corner.

 

Arrivati alla punta ovest dell'isola il vento ci abbandona e procediamo a motore fino a raggiungere il paesino di Desaieux.












Carino e con molti baretti sulla spiaggia al posto delle case con le barche dei pescatori è un borgo tranquillo e piacevole, con una bella baia davanti dove attendendo il tramonto si possono ammirare i pellicani che volteggiano in aria per poi gettarsi in picchiata a pescare qualche pesce.
Alla fine anche noi “volteggiamo” con i remi fino alla barca (non ho ancora avuto il tempo di provare a far ripartire il fuoribordo).



Ciao a Tutti,
Visto che nessuno commenta l'intruso se guardate in basso a sx della mia mano vi è un'iguana che sta
pranzando per nulla turbato dalla mia presenza.


Invece il cocco lo avevo tagliato per poterlo poi utilizzare come portalampada.

domenica 16 marzo 2014

Sto facendo indigestione di ananas, brie, baguettes e cocco. Tutte cose che qui si trovano a bizzeffe e soprattutto sono economiche. I ricchi francesi vengono qui nei loro paradisi costruendo mega ville a strapiombo sulle scogliere o abbarbicate sulle colline con panorama mozzafiato, ma ai piani bassi c'è una realtà non molto sommersa, anzi direi ben visibile, con una decadenza e un lassismo che fa a pugni con l'esorbitante costo della vita. Insomma è una cosa che non ti aspetti...nella nostra idea dei Caraibi, l'immaginario comune sono palme, spiagge bianchissime, mare strepitoso ...e tutto questo ovviamente c'è...ma da buoni europei ci si aspetta di trovare anche ordine, pulizia, servizi, centri commerciali e modernità. Invece sorprendentemente mi ritrovo a camminare tra vie disseminate di immondizia abbandonata per strada, case o baracche pericolanti, molto cazzeggio giovanile e immagini di desolazione e povertà. Poi giri l'angolo e ti ritrovi di fronte al mega centro commerciale o al nuovo complesso universitario ultramoderno. Insomma è un continuo contrasto che ti disorienta. Immagino che chi la fa da padrone qui siano ovviamente i francesi europei che arrivano con i loro investimenti, comprano terreni e spiagge, costruiscono per i turisti europei e lasciano i locali a guardare, a veder svanire le loro vecchie attività di pesca o di coltivazioni, continuando ad essere “colonizzati” anche se i “padroni” gli fanno credere di essere liberi. E' la solita vecchia storia che si ripete e non finirà mai. Parlando con chi conosce questi posti meglio di noi, ci dicono che le cose stanno cambiando molto, ora anche i locali cominciano a convivere con il turismo e investirci. Sinceramente non so se sia un bene o un male, probabilmente è inevitabile.
Ma lasciando queste riflessioni passiamo ad argomenti più seri: operazione taglio cocco.
Avete presente Shining? Ecco ...di seguito queste sono le scene a cui devo assistere quando il Capitano decide di aprire un cocco. Sarà meglio che mi chiuda in cabina! 





 e per finire.... TROVA L'INTRUSO!
Ciao a Tutti,
oggi è il giorno d'infilarci nel canale che porta all'interno del Grand Cul de Sac. Un canale molto ben segnalato e seguendo boe e gps arriviamo facilmente fino all'imboccatura del Rivire Salee.


Colori dell'acqua
 Cambiano i colori, attenzione basso fondale
  Proseguiamo poi fino a dare ancora nella baia di Mahault, paesino ordinato e carino










 



Hotel de la Ville


ma preferiamo provare a risalire il fiume Goyaves col tender. Il nostro tender non è molto performante come pure il fuoribordo. Diamo fondo e proviamo ad esplorare, dobbiamo avanzare su 20 cm d'acqua a remi e finalmente siamo nel letto del fiume. Attorniati da una foresta impenetrabile di Mangrovie ci inoltriamo ignari di quello che ci aspetterà.





















Quando decidiamo di rientrare è quasi ora di tramonto.

   Quando decidiamo di rientrare è quasi ora di tramonto. Usciamo seguendo il letto del fiume e troviamo un passaggio con circa 1 metro di profondità. Ci porta più a nord della nostra amata Chery col vento da Est. Quando decidiamo di far rotta per la barca dopo 1 minuto il motore si ferma e non ne vuole più sapere di ripartire. Dobbiamo rientrare a remi e non vi dico la faticaccia.